martedì 21 maggio 2013

Carry ... photographer overseas !



Quanti anni, mesi, giorni, sono passati, quante cose sono accadute, quante persone hanno calpestato il prato della mia vita dal giorno in cui, guardando lontano, senza sapere bene dove, dissi (a me stessa e ad una amica) : "Vorrei tanto partire..." !

Partire che non vuol dire scappare.
Partire che non sempre vuol dire tornare.
Partire e tornare per ripartire.
Partire senza dimenticare.
Partire con la valigia piccola piccola e un baule enorme di ricordi .
Partire per scoprire che c'é un mondo, diverso e meraviglioso, là fuori.
Partire come piace a me ... con l'emozione del viaggio, senza badare a dove arriverò, ma a cosa incontrerò lungo il cammino, a cosa lascerò indietro e cosa porterò con me, per un giorno o per sempre.
Partire e cambiare, come solo sanno cambiarti i viaggi .

Ci vuole coraggio per partire e fantasia, una enorme, sfrenata e sfacciata fantasia ; e devi mettere in conto che le persone accanto a te non capiranno, non fino in fondo, mai completamente.
Tu parti e loro restano, sembra una piccola differenza, ma non lo é !

Ci vogliono certezze per partire, fierezza e fiducia nei propri mezzi; nessuno ci salva da noi stessi  e per partire in solitaria, con se stessi ci si deve stare proprio alla grande .

Io ho avuto tempo per questo, ho fatto scorta per anni, di coraggio, fantasia, certezze, fierezza e fiducia in me stessa, li ho raccolti day by day, con la fatica dei giorni lunghi e difficili e la spensieratezza dei momenti meravigliosi; li tenevo nello zaino, li accarezzavo ogni giorno uscendo di casa la mattina ancora col buio pensando :" Resistete, che un giorno partiremo ..."

Quel giorno é arrivato!

Non vedrò l'estate italiana, forse ne rivedrò appena l'inverno.
Dirò addio al campo e alle ginocchiere.
Lascerò la mia casa (già lasciata, per la verità).
Affiderò la mia Puffina (la macchina) a papà e il mio micione a mamma.
Saluterò gli affetti e di ognuno di essi porterò con me ciò che di meglio mi hanno regalato.
Abbraccerò forte la mia impareggiabile e insostituibile Ciop, porterò con me i nostri viaggi insieme e ogni secondo delle nostre mille avventure, porterò con me la nostra amicizia che è stata e sarà la mia più grande forza.

E mi mancherà tutto questo, mi mancherà come ti mancano le cose che hanno reso meravigliosa la vita qui.
Ma la mancanza, le assenze, la leggera paura e il salto nel vuoto non sono MAI una buona giustificazione per fermarsi; bisogna imparare ad andare, ad aprire le mani e lasciare che le cose facciano il loro corso, per questo ci vuole coraggio ... per andare, portandosi dietro tutto, ma senza voltarsi mai.
Ho sempre pensato che le persone e le cose che sono destinate a restare nella nostra vita, ci resteranno per sempre, così come quelle che sono destinate a prendere altre strade lo faranno ... chi resta resterà, chi deve andare andrà , qui o altrove, oggi o tra un anno non fa differenza .
Partirò così ... giramondo col bagaglio vuoto e il cuore pieno zeppo, come sempre !

Adesso vi saluto ... la Malesia e il mio nuovo lavoro mi aspettano !

(e grazie a chi, senza tempo, gioisce della mia stessa gioia)





mercoledì 3 aprile 2013

Vieni con me ...





Questo è solo un assaggio ... 
seguimi nella terra del Mistral , 
dove uomo e natura hanno trovato il loro perfetto equilibrio! 

Ti aspetto :)

martedì 12 febbraio 2013

Tie-break

La vita e la pallavolo, quella sotto un tetto o quella sotto il sole, non fa differenza in questo caso, si somigliano. Si somigliano più di quanto mi fossi mai accorta in 20 anni di pallonate, date e ricevute!

Non puoi mai dire di aver vinto finché l'ultima palla non é andata giù e anche allora dovrai aspettare il fischio dell'arbitro, perché non sei tu a decidere, c'è un giudice che lo fa per te ... e i giudici possono sbagliare, possono vedere una mano sotto quell'ultima palla, una mano che non c'é e allora non é finita, il gioco va avanti!

Quella palla che corre beffarda sul nastro dove cadrà? Non puoi rilassarti finché qualche misteriosa forza (o sfiga) non la farà cadere da una parte o dall'altra.

Giochi contro l'ultima in classifica e per una sfigatissima serie di eventi becchi la giornata storta per tutta la squadra; perdi e perdi male . Eppure la squadra era allenata e preparata e loro erano davvero da fondo classifica.

Fatichi anni per arrivare ad essere un buon giocatore, sacrifichi tutto, consumi quantità incredibili di scarpe, ginocchiere, magliette e pantaloncini e ormai ci sei, esperto, preparato, grintoso e sicuro, poi ti distrai un momento, preso dal flusso continuo della vita e all'improvviso senza sapere come ti ritrovi relegato a fondo panchina. Ma chi diavolo é quello che gioca al posto mio? 

Un giorno entri in palestra e quello che fino a ieri era il tuo avversario diventa tuo compagno di squadra e il tuo compagno di squadra diventa tuo avversario e sei costretto a rivedere tutte le tue idee, i tuoi pregiudizi giusti o sbagliati che fossero.

Stai vincendo 2-0, hai vinto facile due set e niente può far pensare che perderai il terzo. Eppure perdi e perdi male e non ricominci più, a vincere, e perdi il quarto, il quinto, la partita tutta !

La vita? La vita é come il campo!

E' una partita infinita fatta di decisioni arbitrali che influenzano il corso della gara,  di palle "merda" che ti cadono davanti al naso e smontano qualsiasi tua certezza, di giornate storte che se va bene influenzano l'immediato e se va male pregiudicano il lungo termine, di sacrifici buttati al vento, di grandi soddisfazioni o infinite delusioni, di beffe memorabili che non potrai far altro che incassare, di sconfitte inattese che pesano come macigni proprio quando pensavi filasse tutto liscio, di grandi vittorie insperate, di gente che va e che viene, intrecci assurdi che pensavi impossibili di esseri umani tanto diversi e lontani per caratteri, età e stili di vita, di addii e di ritorni, di meravigliosi imprevisti, rovinose cadute, spettacolari ribaltoni, di fischi dell'arbitro che si confondono con quelli del pubblico, di spalti che tifano per te o contro di te, di mani che si incontrano a fine partita o non si incontrano mai più.

La vita, come il campo, é un attimo. 
Un attimo fatto di scelte e fortuna.