martedì 21 maggio 2013

Carry ... photographer overseas !



Quanti anni, mesi, giorni, sono passati, quante cose sono accadute, quante persone hanno calpestato il prato della mia vita dal giorno in cui, guardando lontano, senza sapere bene dove, dissi (a me stessa e ad una amica) : "Vorrei tanto partire..." !

Partire che non vuol dire scappare.
Partire che non sempre vuol dire tornare.
Partire e tornare per ripartire.
Partire senza dimenticare.
Partire con la valigia piccola piccola e un baule enorme di ricordi .
Partire per scoprire che c'é un mondo, diverso e meraviglioso, là fuori.
Partire come piace a me ... con l'emozione del viaggio, senza badare a dove arriverò, ma a cosa incontrerò lungo il cammino, a cosa lascerò indietro e cosa porterò con me, per un giorno o per sempre.
Partire e cambiare, come solo sanno cambiarti i viaggi .

Ci vuole coraggio per partire e fantasia, una enorme, sfrenata e sfacciata fantasia ; e devi mettere in conto che le persone accanto a te non capiranno, non fino in fondo, mai completamente.
Tu parti e loro restano, sembra una piccola differenza, ma non lo é !

Ci vogliono certezze per partire, fierezza e fiducia nei propri mezzi; nessuno ci salva da noi stessi  e per partire in solitaria, con se stessi ci si deve stare proprio alla grande .

Io ho avuto tempo per questo, ho fatto scorta per anni, di coraggio, fantasia, certezze, fierezza e fiducia in me stessa, li ho raccolti day by day, con la fatica dei giorni lunghi e difficili e la spensieratezza dei momenti meravigliosi; li tenevo nello zaino, li accarezzavo ogni giorno uscendo di casa la mattina ancora col buio pensando :" Resistete, che un giorno partiremo ..."

Quel giorno é arrivato!

Non vedrò l'estate italiana, forse ne rivedrò appena l'inverno.
Dirò addio al campo e alle ginocchiere.
Lascerò la mia casa (già lasciata, per la verità).
Affiderò la mia Puffina (la macchina) a papà e il mio micione a mamma.
Saluterò gli affetti e di ognuno di essi porterò con me ciò che di meglio mi hanno regalato.
Abbraccerò forte la mia impareggiabile e insostituibile Ciop, porterò con me i nostri viaggi insieme e ogni secondo delle nostre mille avventure, porterò con me la nostra amicizia che è stata e sarà la mia più grande forza.

E mi mancherà tutto questo, mi mancherà come ti mancano le cose che hanno reso meravigliosa la vita qui.
Ma la mancanza, le assenze, la leggera paura e il salto nel vuoto non sono MAI una buona giustificazione per fermarsi; bisogna imparare ad andare, ad aprire le mani e lasciare che le cose facciano il loro corso, per questo ci vuole coraggio ... per andare, portandosi dietro tutto, ma senza voltarsi mai.
Ho sempre pensato che le persone e le cose che sono destinate a restare nella nostra vita, ci resteranno per sempre, così come quelle che sono destinate a prendere altre strade lo faranno ... chi resta resterà, chi deve andare andrà , qui o altrove, oggi o tra un anno non fa differenza .
Partirò così ... giramondo col bagaglio vuoto e il cuore pieno zeppo, come sempre !

Adesso vi saluto ... la Malesia e il mio nuovo lavoro mi aspettano !

(e grazie a chi, senza tempo, gioisce della mia stessa gioia)





mercoledì 3 aprile 2013

Vieni con me ...





Questo è solo un assaggio ... 
seguimi nella terra del Mistral , 
dove uomo e natura hanno trovato il loro perfetto equilibrio! 

Ti aspetto :)

martedì 12 febbraio 2013

Tie-break

La vita e la pallavolo, quella sotto un tetto o quella sotto il sole, non fa differenza in questo caso, si somigliano. Si somigliano più di quanto mi fossi mai accorta in 20 anni di pallonate, date e ricevute!

Non puoi mai dire di aver vinto finché l'ultima palla non é andata giù e anche allora dovrai aspettare il fischio dell'arbitro, perché non sei tu a decidere, c'è un giudice che lo fa per te ... e i giudici possono sbagliare, possono vedere una mano sotto quell'ultima palla, una mano che non c'é e allora non é finita, il gioco va avanti!

Quella palla che corre beffarda sul nastro dove cadrà? Non puoi rilassarti finché qualche misteriosa forza (o sfiga) non la farà cadere da una parte o dall'altra.

Giochi contro l'ultima in classifica e per una sfigatissima serie di eventi becchi la giornata storta per tutta la squadra; perdi e perdi male . Eppure la squadra era allenata e preparata e loro erano davvero da fondo classifica.

Fatichi anni per arrivare ad essere un buon giocatore, sacrifichi tutto, consumi quantità incredibili di scarpe, ginocchiere, magliette e pantaloncini e ormai ci sei, esperto, preparato, grintoso e sicuro, poi ti distrai un momento, preso dal flusso continuo della vita e all'improvviso senza sapere come ti ritrovi relegato a fondo panchina. Ma chi diavolo é quello che gioca al posto mio? 

Un giorno entri in palestra e quello che fino a ieri era il tuo avversario diventa tuo compagno di squadra e il tuo compagno di squadra diventa tuo avversario e sei costretto a rivedere tutte le tue idee, i tuoi pregiudizi giusti o sbagliati che fossero.

Stai vincendo 2-0, hai vinto facile due set e niente può far pensare che perderai il terzo. Eppure perdi e perdi male e non ricominci più, a vincere, e perdi il quarto, il quinto, la partita tutta !

La vita? La vita é come il campo!

E' una partita infinita fatta di decisioni arbitrali che influenzano il corso della gara,  di palle "merda" che ti cadono davanti al naso e smontano qualsiasi tua certezza, di giornate storte che se va bene influenzano l'immediato e se va male pregiudicano il lungo termine, di sacrifici buttati al vento, di grandi soddisfazioni o infinite delusioni, di beffe memorabili che non potrai far altro che incassare, di sconfitte inattese che pesano come macigni proprio quando pensavi filasse tutto liscio, di grandi vittorie insperate, di gente che va e che viene, intrecci assurdi che pensavi impossibili di esseri umani tanto diversi e lontani per caratteri, età e stili di vita, di addii e di ritorni, di meravigliosi imprevisti, rovinose cadute, spettacolari ribaltoni, di fischi dell'arbitro che si confondono con quelli del pubblico, di spalti che tifano per te o contro di te, di mani che si incontrano a fine partita o non si incontrano mai più.

La vita, come il campo, é un attimo. 
Un attimo fatto di scelte e fortuna.


sabato 8 dicembre 2012

Caro Facebook ti scrivo ...

Caro Facebook,
devo proprio dirtelo, mi hai delusa!
Tu che pensi sempre a tutto : a come far incontrare persone che nella vita non si sarebbero riviste mai (e sarebbe stato meglio per tutti), a far litigare amici che non lo avevano fatto per 20 anni (farti i cazzi tuoi no eh ?), a trascinare all'esaurimento gente che fino a ieri portava con fierezza soprannomi come Roccia, Schiacciasassi (ora lo strizzacervelli glielo paghi tu?) ; TU prestigiatore infallibile delle relazioni sociali oltre i limiti estremi del paradosso ... COME HAI FATTO A NON PENSARCI ?

Hai dato al mondo la possibilità di dichiarare nero su bianco la propria situazione sentimentale: l'hai data ai single, agli "impegnati" (che poi qualcuno dovrà spiegarmi in cosa si differenziano dai fidanzati ufficialmente, ma questa é un'altra faccenda che forse non ho troppa voglia di capire), ai fidanzati ufficialmente (appunto), agli sposati, ai separati e ai divorziati (e li hai pure ben specificati che non si sa mai!), ai vedovi, a quelli "in una relazione aperta" (ma che cazzo vuol direeeeeeeeeeeee), ai poveri stronzi "in una relazione complicata" (come sopra!) ....Oh, te li sei ricordati proprio tutti, o almeno lo pensavi, fino ad oggi!

E invece, mio caro genio del male, ti sei dimenticato la fetta più grande dei tuoi fedelissimi, quelli che un pò ti odiano perché costretti a nascondersi dietro un misero e assolutamente non calzante "single" o che si accontentano di definirsi in una "relazione complicata" perché non sanno in quale altra categoria infilarsi.

Caro Facebook, ti comunico con questa mia, 
che c'è tutta una fetta di mondo che vaga in un posto chiamato 
LIMBO ! 
1) Vuoi metterli tra i single ? Non puoi, NON lo sono, chiedilo a chiunque di loro e ti dirà :" beh si, tecnicamente lo sarei ma..." ed é E-S-A-T-T-A-M-E-N-T-E in quel "ma..." che sta la differenza. D'altro canto se sono finiti in un limbo, ci sarà pure una ragione!  Inutile che insisti, non lo sono, lo sai tu e lo sanno loro, non si comportano come tali, sebbene siano costretti ad esserlo.
2) Vuoi metterli tra quelli in una relazione complicata? Non puoi . La loro relazione (se esiste o comunque se così si può chiamare) é effettivamente complicata, ma lo é da una parte sola (ed é qui che cade il concetto stesso di relazione), senso unico, monocorsia, non saprei come altro spiegartelo ! Capito?
3)Vuoi metterli tra quelli in una relazione aperta ? Prendi il punto 1 e il punto 2, mettili insieme e ti risponderai da solo !

Mi stai dando ragione vero ? Lo sapevo!
C'è gente che vaga da anni... anni capisci? A-N-N-I ! Anni in un posto di merda e nemmeno la grazia di avere una categoria propria . Avanti ... e fallo uno sforzino no?
Ad ogni modo, anni, mesi, settimane, giorni, ore, minuti o secondi NON fa differenza : il Limbo per definizione é uno stato di cose da cui NON PUOI (é teologicamente provato) uscire per tua consapevole decisione, c'è sempre qualcuno che deciderà per te, qualcuno che tirerà lo sciacquone e ti farà scivolare giù dritto verso le fiamme, qualcuno che ti farà la grazia di lanciarti una corda e farti tornare tra i vivi, qualcuno che si divertirà a farti fare su e giù tra le fiamme e la luce etc etc etc

Perciò, mentre si aspetta che "Dio" (e ne é pieno il mondo) la finisca di giocare con lo yo-yo, potresti cortesemente almeno provvedere a colmare questa tua gravissima mancanza ?

Sinceramente tua 

-Carry-

venerdì 16 novembre 2012

Sembra talco ma non é ...

Deve essere stato lo spigolo del tavolo su cui ho cozzato la settimana scorsa, forse la facciata che ho preso durante quel tuffo in partita, non so, forse mi hanno sparato una siringa di adrenalina nel petto mentre dormivo... boh, fatto sta che mi è volata addosso 'sta allegria improvvisa e adesso non ho proprio più voglia di levarmela.

Vai a sapere che cosa mi sono bevuta sabato notte, doveva essere roba bella forte perché da allora non ho ancora smesso di ridere, non é che sto ridendo fuori eh! Sia chiaro, mica vado in giro starnazzando come un tacchino (ma i tacchini starnazzano?), già sono bionda, non vorrei infierire sulle dicerie in merito... no no, me ne vado in giro con la mia solita bella corazza di cemento armato dotata di mine antiuomo (antiuomo...che strano!) però rido, DENTRO!

Penso che la sfiga che mi porto dietro da un po' (troppo) di tempo sia diventata all'improvviso comica, degna di una sitcom demenziale da tardo pomeriggio, che il mio cervello abbia in qualche modo accettato l'idea che questo periodo nero sia una sorta di passaggio obbligato verso la felicità, tipo Nemo mentre rimbalza fra le meduse, DOVEVA passare di lì; non é il mio momento, questo é un dato di fatto, ma quella roba alcolica di sabato notte deve avermi ricordato non si sa come quel sapore di spensieratezza e di fatalismo di cui ho vissuto per tutti i 30 anni precedenti della mia vita e mi é partita la ridarola ossessivo compulsiva ... speriamo non sia disperazione :S !
Quella tipa idiota lassù nella foto, con un cappello imbarazzante, sorretta da soggetti ancor più imbarazzanti sono io... proprio io, Oktoberfest 2010 e non é che fossi ancora particolarmente ciucca (saranno state si e no le 9 del mattino), io come sono sempre stata: una pazza sgallettata che poteva stare ovunque, con chiunque, sotto il sole o sotto la pioggia, con i tacchi a spillo o in ciabatte, io senza certezze, con i miei dolori, i miei dubbi e le mie crisi isteriche, ma sempre instancabilmente con un sorriso da regalare ... a me e agli altri !
Oh abbiate pazienza, sto invecchiando, la memoria fa cilecca ogni tanto, mi ero dimenticata che quella lassù fosse mai esistita!

Ma come ho fatto? Come sono sopravvissuta tutto sto tempo con sta tristezza appiccicata addosso? Ma non vi ho fatto strisciare le palle a terra? Non vi siete annoiati? Oh santo cielo ... !
Va beh, ora potete tirare il fiato, Carry é tornata tra i vivi!

Sapete che faccio adesso? Prendo tutte le cose "storte" di questa sorta di buco nero in cui mi trovo, col pennarello ci disegno su un bello smile :) , poi preparo la borsa, le scarpe, le ginocchiere e vado a tirare due manate alla palla e a farmi due risate con la mia (ho detto mia?) squadra (e la mia amica) .
Mi sono ricordata cosa dicevo qualche anno fa, me lo sono ricordata esattamente adesso mentre ripensavo alla telefonata di un amico dello scorso weekend, uno di quelli che ti ricordano sempre che la vita é bella, che tu ne fai parte e che i sorrisi portano lontano ... dicevo così :
<Sai cosa fa si che io sia sempre fuori dal coro? Che non avrò paura di dire quello che penso, di dichiarare quello che provo, di ridere delle mie disgrazie, di tentare missioni impossibili, di cadere col culo per terra, di fare come i salmoni che se ne vanno contro corrente. E alla fine di tutto, ti racconterò i miei casini e ti farò piangere dal ridere. Potrai mollarmi in mezzo a una strada e scegliere compagnie più discrete, vie più facili ed esistenze più tranquille, ma c'é una cosa che non potrai fare ... non potrai dimenticare di aver attraversato, anche solo per un minuto, la mia vita!>


mercoledì 7 novembre 2012

Ti prego, ti prego, ti prego ...

"Caro Babbo Natale" ... si inizia così vero?
Quando sei bambina e desideri tantissimissimamente qualcosa, hai solo due scelte :
a) pesti i piedi e spacchi tutto finché mamma e papà non cedono
b) prendi la tua matitina, un foglio bianco e scrivi una bella lettera a Babbo Natale
La scelta che farai dipende da che bambina sei, il risultato da che genitori hai .

Io scrivevo, chilometri e chilometri di lettere. Io scrivo, chilometri e chilometri di lettere.
Non importa se la televisione, gli anni, i bambini più grandi mi hanno insegnato che Babbo Natale non esiste, io a Babbo Natale scrivo lo stesso. Non gli ho mai scritto per chiedere una bambola, un telefono, un pc, una macchina ... no, mai!
Ho scritto perché scrivere fa diventare reali i miei desideri nascosti, quelli che non puoi chiedere agli amici di regalarti, non puoi chiederlo a mamma e papà, non puoi chiederlo ai parenti, ho scritto a Lui perché ci sono desideri, forse sogni, che solo un vecchio saggio e intraprendente come Babbo Natale può esaudire. Sono piccole magie che non si possono chiedere agli esseri umani!
Non smetterò mai di scrivergli sapete!? E' vero, non sempre mi ha ascoltata, ma é così che funzionano le magie, sono straordinari miracoli,  non liste di ordini perentori . A volte riescono, a volte no!

Ho un desiderio anche quest'anno , caro Babbo Natale, ne ho uno solo ed é per questo che ho bisogno di esprimerlo oggi, perché avrai bisogno di tempo, di energie, di grande pazienza e di tanta tanta tantissima forza d'animo. Gioco d'anticipo questa volta.
Te lo ricordi ? Era il 24 Dicembre di un anno lontano, fu un Natale senza neve, freddissimo, fuori e dentro, qualcosa quel giorno si spezzò e quel qualcosa, in tutti questi anni non é tornato più !
Ho cercato senza sosta e senza paura, sono caduta troppe volte e con le ginocchia sbucciate, sporadicamente con ferite piuttosto gravi mi sono rialzata e ho ricominciato a cercare. Mi sono anche seduta spesso, ad aspettare e a pensare, temevo di non riuscire più a vedere, ma non c'é stato nulla da fare.
Caro Babbo Natale, 
non ti sto chiedendo di tornare indietro nel tempo, 
la vita si vive in avanti, lo so bene ; 
ti sto chiedendo di ridarmi quel pezzo mancante di me 
perché senza di lui passa l'aria da tutte le parti e io ho freddo. 
Lo so che é qui da qualche parte, 
l'ho visto, l'ho sentito, ma ho bisogno di te.

Non preoccuparti, non svelerò il mio desiderio al mondo, 
conosco le regole: i desideri sono segreti, se li dici, non si avverano.
Me lo hai insegnato tu!

Ti prego Babbo Natale 
TI PREGO TI PREGO TI PREGO!

Ah ... ps: vai piano con quelle renne ... ci siamo capiti? ;)

domenica 4 novembre 2012

Salto nel vuoto

Inesorabile arriva l'attimo in cui devi essere pronto a saltare, non c'é tempo di guardare oltre l'ostacolo, un attimo di esitazione potrebbe costarti la vita, ed é lì, in quella frazione di tempo immobile che rivedi tutto il film della tua vita, passi al vaglio tutte le cazzate e le scelte azzeccate degli ultimi 15 anni, chiudi gli occhi, fai un rapido respiro e poi, con le ultime forze che ti sono rimaste nelle gambe ... SALTI !
Il tempo del salto é un tempo infinito, sembra immensa la distanza tra la terra e i nostri piedi : é il tempo in cui ripercorri le tappe che ti hanno portato alla rincorsa, é il tempo in cui ti domandi cosa farai una volta che i piedi avranno di nuovo una base su cui correre .

Eppure a volte la cosa più difficile é proprio la scelta. Una volta spiccato il volo non importa più niente, ormai sei lì, sospeso per aria e sai che non potrai tornare indietro.
Ci sono salti che nella vita DOBBIAMO fare, sappiamo con certezza qual'é la cosa giusta, non abbiamo dubbi su quale sia l'ostacolo da superare ... eppure é difficile!
Saltare nel vuoto significa abbandonare una terra conosciuta, significa spezzare le abitudini, abbandonare le nostre certezze, rimettersi in gioco, guardarsi dentro ed essere sinceri con se stessi.
SALTARE NEL VUOTO fa paura ed é l'istante della vita in cui scopri dov'é il tuo coraggio!

E' arrivato quell'attimo!
E' questo il momento in cui respiro, chiudo gli occhi, piego le ginocchia (o quello che ancora ne rimane) e poi spingo, in alto e in avanti, con tutta la mia forza, con tutto il mio coraggio, verso una vita sconosciuta, un vuoto da riempire, un futuro che non conosco, una routine da ricreare.
E' arrivato il mio tempo e non importa se adesso ho paura, sarà il mio miglior salto, quello che scriverà una pagina importante della mia vita, una pagina che si intitolerà ...
IL CORAGGIO DI CAMBIARE !

domenica 14 ottobre 2012

Fantasmi sul lungomare di Istanbul


Imbustata dentro l'abito elegante del lavoro, me ne stavo seduta in un angolo buio di un piccolo molo sul lungomare di Istanbul; le gambe penzoloni sul mare, la macchina fotografica appoggiata per terra e lo sguardo perso al confine tra le luci del mondo e il silenzio della natura .
Ero nervosa, stanca, la stanza d'albergo mi soffocava e così sono uscita: avevo bisogno del mare, avevo bisogno di star sola per un po', di ascoltare le onde infrangersi contro le rocce, il click della macchina fotografica, i miei pensieri prendere la rincorsa e lanciarsi con un gran balzo in quel mare scuro e senza fine.

Ho scattato questa foto, mi sono assicurata che, nonostante non avessi con me il cavalletto, non fosse venuta fuori proprio una schifezza, e poi mi sono rituffata nelle correnti del mondo.

La sorpresa é arrivata a casa, l'immagine che appare nitida sullo schermo gigante del mio Mac...e quei fantasmi, davanti a me, silenziosi, apparentemente invisibili, eppure lì a ricordarmi che chiudere i cassetti a chiave non serve a nulla, loro sono aria, loro stanno fuori e dentro di noi, qualsiasi trucco escogitiamo per fingere che non esistano.

Sono i fantasmi del non detto, del non fatto, del mancato coraggio, dei sogni infranti, delle opportunità di cui siamo stati privati. Si incollano all'anima e restano lì, inspiegabilmente, sembrano parassiti che si nutrono della nostra felicità o forse sono solo guardiani che tentano di preservarla.
Non sono storie d'amore finite, non sono amicizie andate in fumo, non sono rapporti umani spezzati dal tempo, NO, quelli sono fatti di carne, sangue, passioni, urla di gioia, lacrime amare ; i fantasmi sono atti incompiuti, storie d'amore mai iniziate, amori non corrisposti, sentimenti che non abbiamo mai avuto il coraggio di confessare, scuse che non siamo riusciti a pronunciare, abbracci che non siamo riusciti a dare e parole, parole, parole che abbiamo lasciato morire in gola.

Sono un sorriso che ci spezza il fiato anche a distanza di molto tempo ma che ci costringe ad abbassare lo sguardo e non ne conosciamo il motivo, sono profumi che ci restano nel naso e ci portano lontano ma sappiamo che resteranno nell'aria e sulla nostra pelle non si poseranno mai, sono mani che ci sfiorano e occhi che ci parlano ma che non ci apparterranno, non oggi, non qui, sono vibrazioni inconfondibili che annebbiano la mente ma che ci inchiodano tra mille paure e sfumano in un attimo che non abbiamo saputo cogliere.

Il lungomare di Istanbul quella sera ne era pieno, erano i miei fantasmi, respiravano il mare anche loro, un pò preoccupati per la sempre crescente mancanza di spazio in cui li costringevo a vivere, non li ascoltavo da troppo tempo e nessuno di loro riusciva a "passare oltre" . Ho promesso di ascoltarli di più e più spesso, ho promesso ad alcuni di loro che mi sarei impegnata per lasciarli andare, gli ho spiegato che ad una certa età "lasciar andare" non é più tanto facile, che ci si attacca di più alle cose, che non si riesce più a vivere in superficie, che la profondità aumenta e anche le piccole ferite bruciano come fossero squarci nella carne .
Hanno capito, si sono messi buoni buoni seduti al loro posto in attesa che il tempo faccia ciò per cui é stato progettato ... cancellare !

Chissà se i fantasmi possono solo "andare" o se possono anche tornare ...


mercoledì 3 ottobre 2012

Follia degenerante !

Da giorni, ma forse a questo punto sono mesi, riesco a formulare solo piú lo stesso pensiero, in loop, senza sosta 24/7 : STO BUTTANDO-NEL CESSO-LA MIA VITA!
Forse é ora di cambiare lavoro,direte voi, é piuttosto palese che stai inacidendo oltre che fracassarci le palle perché l'altro sesso non ti capisce ! Beh avete ragione...é indubbiamente tempo di cambiamento, ma temo che cambiare lavoro non sia sufficiente ad eliminare l'aciditá.
Credo sia davvero giunto il momento di CAMBIARE VITA!
Sono arrivata in Turchia lunedi not...mmm...martedi mattina alle 4, dopo aver volato da Torino su Parigi, partecipato ad una INUTILE riunione da cui non solo non sono uscite soluzioni, anzi sono nati nuovi problemi (come andare dal meccanico...),aver rivolato da Parigi su Istanbul, esser stata caricata come un pacco su un minivan con i vetri scuri che nemmeno l'A-Team, aver percorso km infiniti nella notte,alcuni anche in contromano in autostrada, preso una nave, ripercorso altrettanti km ed esser stata scaricata sfatta e mezza rincoglionita davanti ad un hotel a Bursa......oggi é mercoledi, ho partecipato ad altrettante inutili riunioni,tra persone stressate, provate, a volte umiliate, oberate di lavoro, che trascurano le proprie famiglie, uccidono i propri sogni, dimenticano la propria felicitá e mentre tutti erano lí presissimi a risolvere quelle che sembravano questioni di vita o di morte, io li guardavo esterrefatta e la sola cosa che riuscissi a chiedermi era : PERCHÉ?
In nome di cosa ci facciamo tutto questo? Per salvare una vita? Per migliorarne la qualitá? Per sfamare un popolo? Per salvare il mondo? NO CAZZO! Ci facciamo questo per essere certi che la ventolina dell'aria della nostra fottutissima auto faccia piú o meno "click" quando giriamo la rotellina, per evitare che sulla plancia ci sia un micropuntino di 0,2 MILLIMETRI che, non sia mai, potrebbe disturbare il nostro senso estetico mentre guidiamo ! Rendiamoci conto... Questo non é consumismo,non piú, non solo! QUESTA É FOLLIA!
Sarebbe facile la soluzione se il problema fosse questo lavoro, basterebbe cambiarlo e sono certa che nonostante la crisi nera del paese, potrei riuscire a trovare altro, ma so che non basterebbe! Non é il lavoro che non comprendo piú, sono le persone, é questa parte di mondo!
Non voglio diventare ricca per poi scoprire di essere sola, non voglio accumulare ricchezze che non potró spendere con nessuno perché non ne ho avuto il tempo, non voglio avere 60 anni e ricordarmi che non ho avuto tempo per averne 30 !
Scapperó, se di scappare si tratta... Ma non lasceró che questa follia degeneri fino a travolgere anche l'ultima briciola dei miei sogni !
Cari Maya, non so che piani abbiate per il mondo, al mio, in ogni caso, ci penseró io a dare un bel giro!

giovedì 27 settembre 2012

Devono aver diviso in due il mondo e penso di essere dalla parte sbagliata ...

La domanda che mi faccio sempre più spesso é : ma le persone mi capiscono?
E quando dico "capire" non intendo che debbano azzeccare al primo colpo cosa mi passa per la testa, né pretendo che si rendano conto di quando sono triste o felice ... so essere tremendamente ermetica e sono un'ottima commerciale (mica cazzi, é il mio lavoro!), non potrei ambire a tanto. Quello che mi chiedo é se, le persone che mi parlano per la prima volta, capiscono che tipo di persona sono, se indovinano le linee guida della mia personalità, se si fanno anche solo una vaga idea di chi hanno davanti o se proprio brancolano nel buio !
Vorrei tanto sapere cosa passa nella testa di una collega al suo primo giorno di lavoro, di una nuova compagna di squadra, dell'amica di un'amica che mi conosce ad una festa, di un cliente al primo incontro vis a vis, di un coach che mi vede per la prima volta in campo, di un uomo che conosco una sera in un posto qualunque. Tutta questa gente qui, si farà delle domande no? Il cervello gli manderà un qualche impulso contenente informazioni tipo "questa é bionda e scema!" o " ah ma che ragazza brillante" o "ah, ma tu guarda, c'é dello spessore dietro la maschera da Barbie" o ancora " Uhssssignur questa qui é plasticaccia da quattro soldi!"... voglio dire, il mio interlocutore vorrà ben sapere se sta giocando a squash o se le sue parole arrivano effettivamente dall'altro lato della rete?

Adesso son qui che vorrei avere una risposta, ma allo stesso tempo mi dico che forse, una risposta,  é meglio non averla, né oggi né mai, che potrebbe essere controproducente e ancor più devastante.
Perché la mia vita da qualche anno é un continuo "mordi e fuggi" (per fortuna mordono piano e fuggono alla svelta): le persone entrano ed escono ad una velocità che nemmeno Beep Beep, alcune si affacciano appena e si ritraggono terrorizzate neanche avessero visto Slot, altre addirittura guardano dallo spioncino e se la danno a gambe in tutta fretta facendo meno rumore possibile in perfetto stile Cat Woman ... sssssstttt (meo) !
Oooooooh ma che diamine!?
E' un bel casino perché se a far scappare "resto del mondo" da me fosse quello che si percepisce al primo approccio ... beh, sarei bell'e fatta ! E ci sarebbe pure l'aggravante: non un cane di tutti sti fuggitivi si é mai degnato di fare un'opera pia e prendersi la briga di darmi due schiaffoni e dirmi "Oh bella guarda che sei insopportabile, noiosa, arrogante, scassapalle e acida!" (oddio forse qualcuno si... ma é gente che é rimasta perciò non fa testo!)

Oggi però, mentre smadonnavo in turco antico contro le sfighe della vita mi sono guardata attorno e un terribile dubbio si é insinuato nel mio stomaco (il cervello lo ha subito vomitato ... troppo deprimente!): le persone non hanno più voglia! Non hanno voglia di capire, di pensare, di scavare, di fare attenzione, di curiosare, ma di farlo davvero e non solo tra le pagine di un blog o di un profilo facebook! Gli esseri umani non si capiscono più, perché non hanno più voglia di farlo come si deve e ogni giorno che passa la nostra vita vera perde valore, interesse... non interessa più a nessuno come si piegano le tue labbra quando piangi, non interessa più a nessuno se fai il verso del maiale quando ridi a crepapelle, non interessa più a nessuno se ti si illuminano gli occhi quando bevi una birra che ti piace e ti stai divertendo.
Nessuno ha più tempo da perdere dietro queste "cazzate" !

Io non ho niente che non va (niente di così grave perlomeno), certo che mi metto sempre in discussione e son sempre dietro a chiedermi se sbaglio o no, ma questo fa parte del mio essere ipercritica e pignola con me stessa... la mia vita é un continuo "mordi e fuggi" perché nonostante il profilo facebook, nonostante i blog, le fotografie e tutti i millemila mezzi di comunicazione che invadono il mio spazio, io non ho mai smesso di interessarmi alle persone; quelle fatte di carne, di sguardi, di gesti, di smorfie, di sopracciglia inarcate, di labba morsicate, di braccia che ti passano intorno ai fianchi, di nomignoli rompighiaccio, di cose così, antiche!
Io quei profili li leggo, li spulcio, li penso e poi basta ... non parto da lì a farmi un'idea di chi ho davanti, non mi fermo ad un link di dubbio gusto, ad un'idea politica espressa in poche frettolose righe. Preferisco prendere spunto invece, ricordare una cosa scritta e parlarci su per ore, sviscerare le origini di un post, andare a scoprire da dove arrivava, che giornata c'era dietro... che vita, forse!

Vivo pensando che le persone che incontro facciano lo stesso e invece devo arrendermi, non é così! Non più, non per tutti, é diventata ... l'eccezione!

E allora la risposta c'é ed é NO!
Ma c'é anche una controrisposta, ed é una meravigliosa notizia: alcune (pochissimissime) persone sono qui e non pare abbiano intenzione di andarsene. Hanno avuto coraggio, voglia, ci hanno messo impegno e hanno lottato come si lottava prima di imparare a battere sui tasti... ECCEZIONI ... esistono!

Non cantate vittoria, non smetterò di essere curiosa, di rompere le palle e di essere come sono ... che vogliate restare o meno!
IO HO ANCORA VOGLIA
...
DI VIVERE DAVVERO
DI RESPIRARE UN PROFUMO
E TORNARE A CASA STORDITA E FELICE
DI RICORDARLO PER GIORNI 
DI FARMI DOMANDE
DI PESARE PAROLE
...
DI ESSERE ECCEZIONE!
(lo aggiungo ai soprannomi di Facebook? Erika Carry Cip Eccezione Carrera! :P)